Comunali Sant’Andrea Frius, appello al non voto della “maggioranza invisibile”











A Sant’Andrea Frius, a quattro giorni dal voto per le amministrative, si accende la campagna elettorale.
Che sarebbe stato un mese scoppiettante lo si era capito già lo scorso 11 settembre allo scadere della presentazione delle liste, quanto a sorpresa l’unico candidato sindaco in campo è risultato essere l’attuale primo cittadino Simone Melis alla guida della lista Insieme per Sant’Andrea Frius.
Una corsa senza avversari per Simone Melis, ma con un nemico invisibile da battere: il quorum.
Data la presenza di una sola lista, l’unico avversario che resta da battere è a questo punto il quorum: affinché le elezioni bulgare siano valide occorre che si presenti lo stesso alle urne tra domenica 10 e lunedì 11 ottobre almeno il 40% degli aventi diritto al voto, altrimenti la consultazione verrebbe invalidata e al posto del Sindaco e dei Consiglieri comunali alla guida dell’amministrazione del paese arriverebbe un commissario nominato dalla Regione per l’ordinaria amministrazione.

Uno scenario, che dalla lettura di un volantino in circolazione per Sant’Andrea Frius, non sembra dispiacere ad una parte di cittadini riuniti nel comitato spontaneo di cittadinanza attiva ‘SIAMO S.A.F.’
Si tratta di un volantino dal titolo “Il voto più significativo stavolta è non andare a votare”, un appello al non voto da chi si definisce “maggioranza silenziosa” e che in due pagine prova a far riflettere i propri compaesani “Ora dipende da noi, da ognuno di noi. Perché andando a votare, qualunque sia il voto, le cose a Sant’Andrea Frius non cambieranno e non potranno migliorare.”

Si attende ora la reazione del candidato Sindaco Simone Melis, che per altro aveva già avuto sentore di questa situazione in un messaggio social di qualche settimana fa.
“Ancora una volta troviamo come ostacolo principale il 𝐬𝐮𝐩𝐞𝐫𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨 𝐝𝐞𝐥 𝐪𝐮𝐨𝐫𝐮𝐦, non più al 50% come 5 anni fa, ma al 𝟒𝟎%. Tuttavia, questo dato non ci permette di stare tranquilli” – scriveva Simone Melis, focalizzando poi l’attenzione sulle dinamiche elettorali paesane che vorrebbero remare per il non voto – “Arriva però un punto in cui è necessario rispondere a determinate affermazioni, soprattutto quando ormai non si può più parlare nemmeno di “avversari politici”, ma di persone che anche stavolta hanno scelto di portare avanti una campagna elettorale basata non sulla richiesta di un voto, ma sulla paradossale richiesta di un non voto. A queste persone vorrei dire che affermare di amare Sant’Andrea Frius non significa farsi avanti solo nei mesi precedenti alle elezioni e poi sparire nei 5 anni successivi, ma significa essere presenti sempre, avere un’effettiva conoscenza delle concrete potenzialità del proprio Comune, partecipare ai Consigli Comunali, impegnare il proprio tempo e le proprie energie per il bene comune e anche essere disposti ad accettare le sconfitte!”