Il Comitato tecnico-scientifico ha validato le nuove regole studiate dal ministero dello Sport per la riapertura di palestre e piscine. La chiusura, da Dpcm del 16 gennaio, è prevista fino al 5 marzo: sarà quindi il nuovo Governo a dare l’eventuale via libera alle riaperture (in zona arancione e gialla) nel prossimo decreto. In palestra solo lezioni individuali, in piscina spazi ben definiti e vietate le docce. Rimane il rispetto della distanza interpersonale, non inferiore a 2 metri e che dovrà essere stabilita tra i 7 metri proposti dal ministro e i 10 richiesti dal Cts. “Abbiamo speso tanti soldi per adeguarci alle linee guida, la nostra attivitá é sospesa dal 24 ottobre e i ristori non arrivano” dice
Luca Cardia, gestore delle piscine comunali di Ortacesus, che aggiunge “abbiamo delle spese fisse da sostenere nel periodo invernale tra i 5 e i 6 mila euro, le bollette continuano ad arrivare puntuali. Ringraziamo l’amministrazione comunale di Ortacesus per esserci venuti incontro spostando il pagamento dell’affitto ai mesi estivi dove speriamo di poter lavorare”.
Tanta voglia di ripartire anche nel mondo delle palestre. Luca Cincidda, istruttore di pesistica olimpica ed allenatore personal trainer, spiega “garantire spazi adeguati, ingressi contingentati e pulizia dell’attrezzatura, non comporta per noi uno sforzo ulteriore poiché già seguivamo questa linea fin dalla nascita della nostra associazione. Non solo abbiamo perso un anno di lavoro ma ci ritroviamo anche a dover affrontare nuovamente problemi già risolti in passato: progressi degli agonisti, malati di sclerosi ormai stabili, problemi alla schiena risolti, kg persi e kg presi, un gruppo di piccole pesti che iniziavano a far muovere i bilancieri per gioco e tanto altro.
Anni di allenamenti andati in fumo.”
Continua Cincidda “ora abbiamo la possibilità, grazie alla FIPE, la Federazione Italiana Pesistica, di allenare gli agonisti a porte chiuse.
Per gli altri atleti abbiamo allestito uno spazio all’aperto ma siamo letteralmente in balia degli eventi, aspettiamo con ansia il 5 marzo per riprendere a vivere.”