Cagliari, Rinnovato il pronto soccorso all’Ospedale Santissima Trinità











Si è tenuta ieri mattina, a Cagliari, l’inaugurazione del pronto soccorso dell’ospedale Santissima Trinità, dove è stata ultimata la prima tranche dei lavori di potenziamento del reparto. Poco più di 33 mila gli accessi registrati nel 2019, l’ultimo dato disponibile prima della pandemia e quindi della destinazione del presidio a ospedale Covid. I lavori, durati circa un mese, hanno portato all’ampliamento degli spazi della sala d’attesa (spazi più che raddoppiati rispetto alla configurazione iiziale) e al raddoppio dei posti letto nell’area dell’Osservazione breve intensiva (Obi). Al momento il pronto soccorso riaprirà solo per l’accesso ai pazienti positivi al Covid: “I lavori – dichiara l’assessore regionale della Sanità, Mario Nieddu, che questa mattina ha inaugurato il reparto rinnovato – sono stati realizzati in tempi rapidi, con un miglioramento generale degli ambienti a beneficio del comfort e della fruibilità degli spazi. L’aumento dei contagi e dei ricoveri a causa del Covid, in particolare in area non critica, ci costringe però a mantenere l’impostazione organizzativa dei presidi che fino ad ora ci ha consentito di gestire al meglio la pandemia. Oggi il pronto soccorso del Santissima Trinità riapre esclusivamente per i pazienti Covid, ma non appena il quadro epidemiologico lo consentirà potremo restituire alla città un servizio migliore sotto ogni punto di vista”.

In merito all’attuale situazione dei contagi nell’Isola l’assessore aggiunge: “I picchi che stiamo registrando non sono al momento di livello tale da richiedere delle misure ancora più restrittive, come sta avvenendo invece in altre regioni. Continuiamo comunque a monitorare il quadro generale con la massima attenzione. Non dobbiamo assolutamente sottovalutare i rischi dovuti alla diffusione delle varianti. In queste festività l’imperativo resta non abbassare la guardia e mantenere il rispetto di tutte le misure anti-contagio, dall’uso della mascherina all’igiene delle mani, buone prassi che insieme ai vaccini rappresentano l’unico strumento per frenare l’avanzata del virus”.