Che il reddito di cittadinanza si stia rivelando meno innovativo e rivoluzionario del previsto, è ormai risaputo.
Le norme antidivano continuano a essere al centro delle polemiche e dopo più di un anno mezzo dal riconoscimento dell’assegno mensile, per la stragrande maggioranza dei percettori del reddito di cittadinanza il lavoro è ancora un miraggio, sia quelli socialmente utili che le tre offerte che sarebbero dovute arrivare nel tempo.
La farraginosa burocrazia non fa decollare i progetti di pubblica utilità, basti pensare che su più di 8000 comuni, solo qualche centinaio è riuscito ad attivare i regolamenti relativi ai cosidetti PUA.
Alla luce delle difficoltà e dell’emergenza sanitaria il Ministro Di Maio ha annunciato un “tagliando” di revisione della misura assistenziale, mentre Conte ha rassicurato che per il futuro il reddito di cittadinanza non scomparirà, ma sarà migliorato nella sua fase di attuazione.